Se ne è andato in silenzio, senza clamore come aveva sempre vissuto, nonostante le potenza della sua arte. Ottaviano SgubinIl pittore degli ultimi, è morto a 81 anni qualche giorno dopo Pasqua nella sua casa di Roveredo in Piano, dove vive con la sua amata Piera e dove vive in studio.
Dipingere è stata la sua vita. Originario di Fiumicello, se si trasferì da anni per amore nel pordenonese. Ha voluto trascorrere gli ultimi giorni con i suoi affetti, la moglie e i figlie Tiziana e Patrizia.
Fu famoso per il suo ciclo sui barboni con opere esposte in tutta Italia, nelle principali stazioni ferroviarie del Paese e nella Basilica di Sant’Eustachio a Roma.
Sempre dalla parte di ultimi, poveri, immigrati e discriminati. Li ha affrontato i miei colori a modo suo, come i suoi amici, don Gallo, don Ciotti e padre Alex Zanotelli.
Lascia anche sorella Marta, che vive a New York, famosa per essere la “tata dei Kennedy”.
Non ha voluto epigrafe, Ottavio, né funerale. Camminava in silenzio, lasciando in eredità la sua arte, quella di un grande maestro.