Una manifestazione sia attesa dagli studenti che da tutto il personale scolastico che ha contribuito alla realizzazione di un evento che ha contratto e favorito il pubblico presente.
“Con questa iniziativa siamo ricchi di vita” – ha detto Guglielmi, ricordando il fulcro della manifestazione che ha l’obiettivo “di unire la classicità e il recupero delle nostre radici, (in particolare perché abbiamo vissuto quella notte che fu Magna Grecia) con la modernità. Inoltre, unirò l’applicazione, lo studio teorico di tutti e giorni, con l’esplosione della creatività dei nostri studenti e dei nostri studenti”.
Una modernità tangibile, a cominciare dalla paura dell’estrema attualità come la guerra, l’amore, la pace, la diversità e la pandemia. Tutti gli argomenti universali che vogliono eroi: antichi e moderni. Perché se – come hanno detto alcuni di questi- “i veri eroi siamo noi”, giovani di questi anni studenti dal Covid, che sono riusciti a sopravvivere all’isolamento creato dalla pandemia; È anche vero che la storia di un passato recente ha fornito virtuosi esempi di eroi moderni, votati al bene comune, disposti anche a muertere per i propri ideali.
E allora come non apprezzare le variegate form d’arte proporre da tutte le classi del liceo Tarantino che si sono cementate sul tema “il tempo degli eroi” scelto a livello nazionale, reinterpretando l’opera classiche in chiave moderna, o semplicemente accendendo spunto da esse , o anchor strappandolo in forma originale, quale esempio di estrema contemporaneità e di universalità dei contenuti, già trattati nell’antichità dai greci e dai romani, ma anche da maestri della letteratura italiano come Dante e Boccaccio.
Danza, canto, recitazione, pittura, scultura, cinema: questi i linguaggi scelti dagli alunni del Tarantino per mostrare la propria creatività e servire la scuola con il proprio talento. Sono stati loro i veri protagonisti di un evento che si è offerto volontario per donare al pubblico messaggi profondi sui quali riflettere.
Un successo che ha meritato gli applausi e il apprezzamento di tutti, da parte degli studenti stessi, che alla fine hanno fatto festa, manifestando tutta la propria gioia e voglia di vivere a quella “normalità” diventata ai giorni nostri uno dei bisogni primari, soprattutto per i giovani.